Le cosiddette specifiche degli oli idraulici, che riguardano anche i lubrificanti in genere ed altri prodotti soggetti a requisiti particolari in fase di produzione, sono dei documenti nei quali organismi di standardizzazione, grandi aziende di produzione e associazioni di costruttori e produttori dettano le “regole” e i requisiti minimi per la produzione dell’olio.
Tali requisiti riguardano alcune caratterisitiche chimico – fisiche dell’olio quali viscosità, demulsività, resistenza all’ossidazione, ecc. Tutti aspetti che vengono presi in considarazione nella scelta del fluido idraulico più adatto all’impiego che può essere un pompa oleodinamica o un sistema idraulico di un escavatore.
Le specifiche vengono risportate nel libretto di manutenzione della macchina o del sistema oggetto di lubrificazione. In alcuni casi viene indicata la generica gradazione di viscosità, la “VG” acronimo di Viscosity Grade, nell’ambito delle norme ISO (es. ISO VG 46). In altri casi i costruttori preferiscono riportare direttamente il produttore dell’olio indicano marchio e gradazione.
Le norme DIN sono emanate dal Deutsches Institut für Normung, Istituto Tedesco di Normazione, l’ente tedesco che si occupa di emanare gli standard anche per gli oli idraulici. La normativa DIN 51524 è suddivisa in 3 parti e classifica gli oli idraulici come segue:
Part. 1 HL
Sono liquidi lubrificanti compressi derivati da oli minerali e contenenti additivi per aumentare la protezione contro la corrosione e la resistenza all’invecchiamento (ossidazione).
Part.2 HLP
Sono liquidi lubrificanti compressi derivati da oli minerali e contenenti additivi per aumentare la protezione contro la corrosione e la resistenza all’invecchiamento ( ossidazione), oltre che per prevenire l’usura da grippaggio nella zona di attrito misto ( zona intermedia della curva di Stribeck che mette in relazione in ordinata il coefficiente di attrito dinamico ed in ascissa la velocità di scorrimento delle superfici).
Part. 3 HVLP
Sono liquidi lubrificanti compressi derivati da oli minerali e contenenti additivi per aumentare la protezione contro la corrosione e la resistenza all’invecchiamento (ossidazione), per prevenire l’usura da grippaggio nella zona di attrito misto nonché per migliorare il comportamento viscosità-temperatura.
Quindi, le 3 differenti parti della normativa DIN 51524 in realtà non classificano oli idraulici in base alla severità dei test ma in base alla tipologia di additivi contenuti, partendo dal più “scarso HM” salendo al più prestazionale HVLP; sostanzialmente rispecchia una sorta di classificazione perché ad esempio l’HVLP è anche HLP e HL allo stesso tempo.
Come si può vedere anche dal manualetto Mobil, di oli idraulici HL la Mobil non ne produce più, anche l’idraulico più basico (NUTO H) è un HLP; prodotti più prestazionali come il DTE 10 EXCEL e l’UNIVIS N sono HVLP perché hanno la caratteristica che differenzia gli HVLP dagli HLP, cioè l’ALTISSIMO INDICE di VISCOSITA’ che migliora il legame viscosità/temperatura ( il DTE 10 EXCEL rispetto all’UNIVIS è migliore per tanti altri aspetti, in primis una base lubrificante migliore, hydro-trattata e più resistente all’ossidazione, ma soprattutto è privo di zinco e con un bassissimo coefficiente di trazione che gli da anche il titolo di prodotto FUEL EFFICIENCY ).