Composizione

Un lubrificante è una miscela di diversi componenti accuratamente bilanciata in cui compaiono ‘oli base‘ e ‘additivi‘ che insieme concorrono a determinarne il comportamento in esercizio, sia in termini di prestazioni, sia in termini di durata.

Oli base
Rappresentano il componente preponderante nella maggioranza dei lubrificanti. Il prodotto finito può contenere dal 70 al 99% di olio base.
La qualità degli oli base è strettamente collegata al tipo di greggio ed al processo utilizzato. Gli oli base possono essere di diversa natura:
Minerali: miscela di idrocarburi ottenuta a partire dal greggio mediante un convenzionale processo di raffinazione o mediante processo di idrogenazione media.
Il numero di tagli e le relative caratteristiche viscosimetriche dipendono dal produttore e dal tipo di processo. Di norma vengono prodotti:

  • un taglio molto fluido (SN 80 ÷ 100 o spindle)
  • un taglio fluido (SN 125 ÷ 170 tipic. 150)
  • un taglio medio (SN 350 ÷ 600)
  • un BrightStock (BS 150 ÷ 200)

Non convenzionali: miscela di idrocarburi ottenuta a partire da tagli petroliferi mediante processi di conversione che includono un fase di idrogenazione spinta.
Sintetiche: tutti i tipi di basi ottenuti mediante processi di sintesi. Ottenute per oligomerizzazione ed idrogenazione di olefine, sono di qualità superiore, come anche dimostra il prezzo (da due a dieci volte superiori); l’utilizzo è in crescita, soprattutto nel settore degli oli motore.
Ri-raffinate: ottenute mediante processi efficienti e moderni di ri-raffinazione degli oli usati; una gestione corretta degli approvvigionamenti e delle fasi del processo consente d’ottenere prodotti di qualità identica a quella delle basi vergini. Purtroppo esistono tuttora notevoli pregiudizi all’utilizzo massiccio delle basi ri-raffinate, che sono a torto considerate prodotti di qualità scadente.

 

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